domenica 5 agosto 2012


La crisi e il rinnovamento.

Ogni crisi porta con se' dei cambiamenti, è un modo per ripartire, per analizzare il proprio percorso di vita.
Si può parlare di percorso personale, lavorativo, spirituale... ma l'importante è la reazione! Sì, perché bisogna reagire mettendosi in gioco continuamente, senza mai dare nulla di scontato, senza lasciarsi andare a una routine sterile e infeconda.
Anche la crisi economica che stiamo vivendo negli ultimi anni deve farci riflettere, per portarci a un cambiamento radicale della nostra società e delle regole dell'economia. Certo non sono un'esperta di economia, ma penso che riducendo gli sprechi e reinventandosi un lavoro, o dedicandosi all'autoproduzione qualcosa si possa ancora fare. Non si deve assolutamente perdere la speranza e bisogna rimboccarsi le maniche, senza scuse! Solo così, forse potremo sperare di dare un futuro migliore ai nostri figli.
Girovagando in rete, da un po' di tempo, trovo e leggo sempre più blog dedicati al movimento della decrescita felice, il downshifting.
È sicuramente un segnale negativo di forte crisi, perché molti sono obbligati a scegliere uno stile di vita più frugale e completamente diverso da quello che conducevano in precedenza. Non bisogna però assolutamente sottovalutare la ventata di novità che rappresenta questo movimento.

Ma cos'è il downshifting?

Dal MACMILLAN DICTIONARY:

          ...to change to a different job or way of life, so that you have      
          less money and responsibility but more satisfaction and 
          happiness... 

Traduzione per i non anglofoni:

...cambiare lavoro o stile di vita, in modo da avere meno soldi e responsabilità, ma con maggiore soddisfazione e felicità...

 In poche parole significa ridurre, rallentare il ritmo lavorativo per riuscire finalmente ad apprezzare le cose più semplici. Una vita non più guidata dal consumismo, né dominata dallo stress, ma la scelta di un consumo ragionato e consapevole. Il cambiamento può essere obbligato o avvenire per scelta. Molti potranno dire che non ha senso ridurre e vivere in ristrettezze se si hanno a disposizione abbastanza soldi per continuare a spenderli, ma è tutta una questione di scelte e di coscienza e rispetto di noi stessi, degli altri e last but not the least dell'ambiente.

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